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TRA OPERE CREATOR OWNED E MAJOR, FRANK CHO SCOPRE UNA TERZA VIA: L'EUROPA!

Dejah Thoris in una splendida illustrazione di Frank Cho

Qualche tempo fa Robot 6, uno dei blog ospitati dalla webzine Comic Book Resources, riportava i dilemmi morali di Frank Cho combattuto tra il dedicarsi ai lavori che gli assegna la Marvel o ad alcuni progetti creator owned. "Ho cinque progetti creator owned che desidero scrivere e disegnare. Ma ho bisogno di disegnarli. Ognuno di questi progetti mi impegnerebbe per un lasso di tempo che va dagli otto ai dodici mesi. Purtroppo nessuno di questi mi permetterebbe di percepire degli anticipi. Ognuno di questi verrebbe compensato solo dopo aver effettuato il resoconto definitivo. Insomma, se mi dedicassi ai miei progetti più personali, non percepirei nulla se non a lavori finiti e opera pubblicata. E sarei ricompensato solo se i progetti riscuotessero successo". Una scelta di certo non facile, perché non bisogna mai dimenticare che tutti i disegnatori, a prescindere dalle loro abilità, sono dei lavoratori precari. Poco importa se lavorano in un campo che per molti è assimilato a quello dell'arte o se producono intrattenimento o capolavori, se non c'è un editore che gli paga mensilmente il lavoro svolto (e talvolta anche degli anticipi) è davvero dura sbarcare il lunario. Insomma, per quanto possa far specie anche un autore del talento di Frank Cho, vera e propria superstar del comicdom statunitense, non è davvero libero di compiere una scelta tra le sue ambizioni artistiche e le bollette da pagare.

O almeno non lo era fino a pochi giorni fa.

Martedì primo Ottobre, infatti, Frank Cho, nel corso di una intervista al sito Mightyville, rispondendo alla rituale domanda inerenti i progetti attuali e futuri, l'autore ha dichiarato: "Sto lavorando su alcuni progetti creator owned, un paio dei quali saranno pubblicati dal mio editore francese, la Delcourt. Il mio amico, Thierry Mornet, lavora lì. E' davvero un buon amico e per questo credo che mi piacerà davvero lavorare con lui. Il lavoro che produrrò per lui sarà poi, con tutta probabilità, pubblicato anche sul mercato americano, ma i le mie opere saranno pubblicate prima in Francia ed Europa. E questo perché non sarò soggetto ad alcuna censura e perché ci sarà una distribuzione molto più vasta".

Insomma, nella ormai annosa diatriba tra opere creator owned, i cui diritti di sfruttamento sono a totale appannaggio dell'autore, e opere sviluppate su incarico di una major, Frank Cho pare aver trovato una terza via, l'Europa; Cho potrebbe aver scoperto una specie di passaggio a nord-ovest che potrebbe davvero rivoluzionare tutta l'industria del fumetto e proiettarci verso territori inesplorati.

Illustrazione "proibita" che mostra le abilità
di Frank Cho se non fosse soggetto
a limiti e censure

1 commento:

carlo ha detto...

Mah, sinceramente mi sembra che il discorso iniziale di Cho, quello sul non potersi mantenere se si dedica alle sue serie, sia vero solo fino a un certo punto.
Uno come lui non avrebbe problemi a farsi dare l'incarico di copertinista di due o tre serie (o mini) dalla Marvel, e con i soldi delle cover, più la vendita degli originali, si manterrebbe alla grandissima per il periodo in cui si dedica alle sue serie. :)

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